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Cronicità: SNAMI inaccetabile la delibera della Regione Lombardia

87312 scioperomedici

Il nostro sindacato tuona contro la figura del medico “gestore”. “Attualmente il Medico di Medicina Generale cerca di individuare per il paziente le cure più adatte al suo stato di salute complessivo. Ma una volta diventato ‘gestore’ dovrà fornire tutti i servizi previsti per le singole patologie rientrando nei margini di spesa previsti dalla Regione. E’ verosimile che per riuscirci si sarà costretti a fornire prestazioni ridotte per numero e/o qualità”.

Il Piano della Regione Lombardia per le cronicità appare, agli occhi dello Snami, “una palese involuzione dell’assistenza sanitaria territoriale, in contrasto con il vigente accordo collettivo nazionale, che rischia di danneggiare il cittadino privandolo del rapporto di fiducia duale Medico-paziente”. Il sindacato, in particolare, punta il dito contro la figura del “gestore” disegnata nel piano. Un “gestore” delle patologie croniche, “diverso dal ‘gestore’ globale, olistico della propria salute, che i cittadini hanno già scelto diventando assistiti, l’attuale medico curante”, spiega lo Snami. Che mette in guardia: “Attualmente il Medico di Medicina Generale cerca di individuare, per il proprio Paziente inteso come persona, le cure più adatte al suo stato di salute complessivo. Viceversa una volta diventato “gestore” dovrà individuare il modo per riuscire a fornire tutti i servizi previsti per le singole patologie croniche, rientrando nei mar-gini di spesa previsti dalla Regione Lombardia ed appare del tutto verosimile che, per rientrare nei margini di spesa indicati, si sia costretti a fornire prestazioni ridotte per numero e/o qualitativamente inferiori”, sostiene Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami.

 “Rimaniamo del tutto contrari a ciò che la Regione Lombardia sta realizzando – afferma il presidente dello Snami Lombardia Roberto Carlo Rossi – perché si sta determinando la fine della Medicina Generale. Una volta che il paziente verrà preso in carico dal gestore riceverà un’assistenza di tipo standard, mai sartorializzata, come fa oggi il suo medico, e non avrà più la facoltà di scegliere dove andare a farsi curare”.

“Ma allora – continua Salvatore Santacroce, presidente provinciale di Snami Pavia – che dobbiamo fare, dobbiamo metterci in cooperativa e fare i gestori, come vanno propagandando in giro alcuni rappresentanti di un sindacato cercando di convincere i Colleghi che il loro futuro sia ‘ineluttabile’? Direi proprio di no perché per noi dello Snami il Medico di Medicina Generale deve continuare a svolgere la propria attività olistica di medico della persona, che cerca di individuare quali siano le cure migliori e più adatte alla singola situazione clinica, personale e familiare del proprio assistito che lo già ha scelto come “gestore” della sua salute, in base alla legge 883/78 ed all’ ACN”.
Il nostro Sindacato – conclude Angelo Testa – ritiene inaccettabile che per continuare a mantenere il complessivo rapporto di fiducia con i propri assistiti i Medici siano costretti a trasformarsi in operatori commerciali e ribadiamo la non costituzionalità della delibera lombarda, potenzialmente pericolosa per tutti nel prossimo futuro, contro la quale lo Snami combatterà per tutelare la dignità dei Medici e dei cittadini”.
QS

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