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Medicina convenzionata:Sisac convoca sindacati il 23 aprile

Approvato ieri dal Comitato di settore Sanità l’aggiornamento dell’Atto d’indirizzo per il rinnovo delle convenzioni dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali. Ora il testo dovrà essere approvato dalla Conferenza delle Regioni e poi dal Governo.  

 

Il nuovo Atto, ricordiamo ricomprende le misure sottoscritte lo scorso 4 marzo tra Comitato di Settore e Sindacati con la supervisione del Ministero della Salute. Uno dei temi caldi per cui si era arrivati allo stallo delle trattative tra Sisac e i medici di famiglia della Fimmg riguardava l’organizzazione e il finanziamento delle AFT. E proprio queste sono le principali novità del nuovo Atto rispetto a quello sottoscritto nel febbraio del 2014.

 IL TESTO

“L’ACN – si legge nel documento – costituisce la cornice uniforme nell’ambito della quale deve essere perseguito il progressivo miglioramento degli standard dei servizi per la risposta ai bisogni di salute su tutto il territorio nazionale”.

 

“In sintesi – prosegue il testo -, si tratta da un lato, di rivedere e completare le norme vigenti relative alle AFT e alle UCCP e dall’altro di introdurre e disciplinare nell’ACN della Medicina Generale il nuovo istituto del ruolo unico della medicina generale. Inoltre, i nuovi ACN devono recepire, in modo esplicito e non ambiguo, il principio della obbligatorietà dell’adesione dei medici all’assetto organizzativo e al sistema informativo di ciascuna Regione e al sistema informativo nazionale. Tale processo di aggiornamento e integrazione degli ACN vigenti che dovrà riguardare anche altri aspetti rispetto a quelli citati, quali ad esempio: rappresentatività e diritti sindacali, modalità di compenso dei professionisti convenzionati, integrazione professionalità per l’assistenza nelle carceri, deve avvenire per tutti i livelli negoziali, senza alcun onere aggiuntivo a carico della finanza pubblica”.

Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). Nel testo si prevede che “l’unità professionale funzionale della medicina generale è costituita dalla AFT, che si coordina ovvero si integra con gli altri attori territoriali ed ospedalieri del SSN, contribuendo alla governance e alla realizzazione della assistenza programmata dalle Regioni e dalle Aziende”.
L’AFT della medicina generale e della pediatria di libera scelta “avrà il compito di assicurare l’erogazione dell’assistenza della medicina generale e della pediatria (attività di diagnosi, cura, prevenzione, educazione sanitaria individuale, counseling, presa in carico delle patologie croniche, domiciliarità, ecc.) nell’ambito dell’assistenza primaria. L’AFT può, alla luce dei piani regionali, a seconda delle esigenze del territorio, essere concentrata in unica sede di riferimento o avere diverse possibilità di articolazione organizzativa alla luce della specificità dei piani regionali. In ogni caso dovrà avere una sede di riferimento presso la quale vengono svolte le funzioni di coordinamento, di audit, e che può essere luogo unificato di erogazione di servizi della stessa AFT e dell’Azienda sanitaria”.
È previsto inoltre che “le AFT perseguano, attraverso il referente/coordinatore, la governance della categoria in modo da ottenere: Omogeneità dei comportamenti assistenziali e dei servizi di medicina generale alla popolazione assistita in funzione degli obiettivi programmati, sulla base di principi di appropriatezza e di corretta evidenza scientifica; la più efficiente ed efficace integrazione con altri professionisti e servizi del SSR”.
Per quanto riguarda “le AFT della pediatria saranno organizzate tenendo conto delle specificità del servizio, perseguendo gli obiettivi programmati, il rapporto efficiente e l’efficace integrazione con altri professioni e servizi del SSR”. Inoltre, ogni AFT della MG e della PLS ha una UCCP di riferimento, nel cui ambito vengono erogati i servizi specialistici e le attività multi professionali”.

Il finanziamento delle AFT. Nel nuovo Atto “è previsto che le modalità di finanziamento verranno definite a livello regionale nei limiti delle risorse disponibili, riassegnando le indennità attualmente erogate a tali fini, salvaguardando gli investimenti già effettuati da ciascun convenzionato. Le indennità e gli incentivi ora erogati per lo sviluppo strumentale ed organizzativo saranno indirizzati al finanziamento dei fattori produttivi, tenendo conto dell’articolazione che le AFT assumeranno sul territorio di competenza in sede unica ovvero con sede di riferimento e studi decentrati. L’impiego delle quote destinate a questo fine sarà opportunamente rendicontato.
Nel rispetto dei vincoli e senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, le Regioni, una volta assicurato l’equilibrio di bilancio ed il contributo della singola Regione al risanamento dei conti pubblici nazionali, sulla base della loro programmazione, coerentemente con quanto previsto dall’articolo 5 del Patto per la salute, potranno destinare risorse liberate da processi di riorganizzazione per supportar
e l’aggregazione dei medici convenzionati, con dotazioni strutturali, strumentali e umane. In ogni caso, come previsto dalla vigente normativa, non sarà possibile incrementare le risorse retributive”. Inoltre si dovranno inserire “tra le condizioni la necessità di supportare attraverso la disponibilità dei fattori produttivi solo l’attività istituzionale svolta dai medici e non anche quella libero-professionale”.


Per quanto riguarda le UCCP esse “sono programmate e realizzate rispettivamente dalle Regioni e dalle Aziende”.

Il Ruolo unico. Per facilitare il processo di integrazione tra i professionisti convenzionati, in particolare tra i medici di medicina generale, è previsto che si istituisca il ruolo unico della medicina generale, vale a dire uniformi requisiti e modalità di accesso alle funzioni oggi ricomprese in questo settore di attività in particolare l’assistenza primaria e la continuità assistenziale.
Il processo dovrà “avvenire fermi restando i livelli retributivi specifici delle diverse figure professionali. L’ACN dovrà regolamentare l’istituto del ruolo unico in modo da garantirne a regime l’uniformità sul territorio nazionale e definire la gradualità di applicazione dello stesso negli anni.  Previsto anche l’accesso a mezzo di una graduatoria unica per titoli annualmente stilata a livello regionale, secondo un rapporto ottimale definito nell’ambito degli accordi regionali”.

Patto generazionale. La contrattazione individuerà norme che, senza costi aggiuntivi a carico del SSN, nell’ambito di un Patto generazionale, “favoriscano il progressivo turnover dei medici, in modo da facilitare il più rapido inserimento di giovani medici. Analogamente si procederà per gli altri professionisti nell’ambito dell’ACN della specialistica ambulatoriale. L’ACN regolamenterà la medicina dei servizi, l’assistenza nelle carceri e l’emergenza territoriale in un’ottica transitoria nell’auspicio di una nuova normativa di riferimento”.

QS

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