Angelo Testa: Per il riordino delle cure primarie servono innovazione, tradizione e certezza delle risorse
Roma 2 Maggio 2018, intervista ad Angelo Testa, Presidente Nazionale Snami
Lo stato dell’arte delle Cure Territoriali? C’è uno stallo istituzionale dovuto all’incertezza politica del momento ma comunque anche prima si avvertiva la mancanza di una vera strategia di riordino delle cure primarie di tipo culturale prima ancora che tecnicoamministrativo.
Lo Snami vorrebbe mantenere lo status quo? No, perché il nostro comparto presenta tante criticità e l’evoluzione dei tempi necessita assolutamente un tavolo permanente di lavoro per costruire ed affrontare le sfide per il futuro della sanità territoriale. Se invece qualcuno pensa che il rinnovamento o presunto tale sia il pretesto per effettuare tagli di posti di lavoro ed ore lavorative allora, paradossalmente, è meglio tenere il cosiddetto status quo.
Si spieghi meglio… Il pericolo concreto sono le regioni che con vorticosi buchi di bilancio per il malgoverno che hanno attuato in Sanità si “inventino” modelli straordinari di stravolgimento dell’assistenza territoriale ,volti di fatto a tagli mascherati da innovazione.
Esempi concreti… Il piano di riorganizzazione delle cure territoriali presentato in Sardegna dalla parte pubblica ai sindacati sembra proprio un esercizio ragionieristico di tagli oppure l’esperienza in essere in Lombardia in cui attraverso i “gestori” è stato di fatto entrare il privato a pieno titolo nell’assistenza sanitaria ai pazienti cronici.
Le priorità? Concentrarsi sulla reale informatizzazione di tutto il sistema sanitario,il governo clinico territoriale con presa in carico dei bisogni dei pazienti con particolare riferimento alla cronicità,finanziamento certo del comparto,accesso subito di Giovani Medici nel sistema per tappare le falle di assistenza in essere alcuni territori, soprattutto del nord Italia, e formarne degli altri per le prossime carenze dovute ai prepensionamenti ed ai pensionamenti.
Quali le strategie dello Snami in attesa del nuovo governo ? Continuano le nostre interlocuzioni interne con un incontro del comitato centrale in questo fine settimana ed un altro appuntamento di comitato centrale e consiglio nazionale a Giugno. Altrettanto non hanno mai subito interruzioni i nostri rapporti di collaborazione con tutte le parti politiche per condividere la costruzione di una forte medicina territoriale ,quella metropolitana e quella rurale differenti fra loro,esaltando il rapporto medico paziente e non paziente struttura. Il tutto frenando i “laboratori sperimentali improvvisati” delle regioni e con i giusti finanziamenti dedicati,nella ferma convinzione che non può esistere un sistema sanitario pubblico senza una Medicina Generale rinnovata ed adeguata ai tempi che viviamo, che però non rinnega ed mantiene ancor di più la tradizione della Medicina della famiglia !
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