Cassazione: Gli ambienti della guardia medica in orario notturno sono privato domicilio

Importante sentenza della Suprema Corte
Il fatto
Una dottoressa in servizio presso un presidio di continuità assistenziale durante il turno di notte, apriva la porta ad un uomo che aveva citofonato ripetutamente, credendo avesse bisogno di cure. Il soggetto, entrato nell’ufficio, le intimava di non gridare e minacciandola di ucciderla utilizzando un coltello che riferiva di avere con sè, riusciva a baciarla, a stringerla sul letto e a tenerla bloccata col peso del suo corpo.
Approfittando di un momento di distrazione e con un espediente la professionista riusciva ad alzarsi ed uscire dall’ambulatorio, ma l’uomo la rincorreva e la raggiungeva, strappandole il vestito, picchiandola per strada con calci e pugni, scaraventandola a terra fino a quando non veniva messo in fuga dalle grida di alcuni abitanti del luogo richiamati dalle richieste di aiuto.L’uomo in relazione alla vicenda, in primo grado, con conferma in appello, è stato condannato per una serie di reati.
Il diritto
Esito del giudizio
Francesco Paolo Scialla
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