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Covid 19 un anno dopo: le riflessioni della D.ssa Antonia De Socio

Ad un anno esatto dall’inizio della pandemia da Sars-Cov-2 è inevitabile guardarsi indietro e provare a tirare le somme.
Non si riesce a dire se dalle prime notizie relative alla provata diffusione del nuovo Coronavirus in Italia sia passato un secolo o un secondo: la pandemia ci ha trascinati in un vortice che ci ha sopraffatto, sconvolgendo di fatto totalmente il Sistema Sanitario.
Nonostante la prima ondata abbia lasciato il territorio molisano in una situazione sostanzialmente sotto controllo, la preoccupazione che ha travolto la popolazione regionale si è subito riversata su quelli che sono i baluardi e le sentinelle della medicina territoriale: i Medici di Medicina Generale, i medici di Continuità Assistenziale, i Pediatri di Libera Scelta, i medici dell’Emergenza Territoriale.
Noi medici ci siamo trovati a fronteggiare in trincea, totalmente esposti, un nemico invisibile e sconosciuto, a rispondere ogni giorno e ad ogni ora, 24h su 24, alle incessanti e più disparate richieste dei pazienti, a cercare di gestire al meglio le problematiche non legate al Covid che continuavano a far parte della quotidianità professionale.
La “tregua” del periodo estivo non ci ha distolto dalla gravità della situazione; allo scatenarsi della seconda ondata, con l’aumento esponenziale dei casi anche nel territorio molisano, non abbiamo abbassato la guardia, non abbiamo abbandonato i nostri pazienti, armati spesso solo di mascherina e guanti.
Se guardiamo all’anno appena trascorso, vediamo la paura e la preoccupazione che ci ha accompagnato ogni volta che raggiungevamo il nostro ambulatorio, e, allo stesso tempo, il peso della consapevolezza di dover essere, ancor più di prima, punto di riferimento per i nostri cittadini.
Oggi abbiamo la sensazione che la situazione in Molise stia sfuggendo di mano: l’istituzione di zone rosse, la generalizzata zona arancione, l’aumento dei casi, i bollettini quotidiani che ci ricordano quanto il virus sia capace di toglierci tutto in poco tempo. Per tutto questo tale consapevolezza di dover dare il massimo è ancora più radicata.
L’inizio della campagna vaccinale sembra alimentare una piccola fiamma di speranza, che ancora una volta i medici del territorio contribuiscono ad alimentare, offrendosi come volontari per supportare i punti vaccinali presenti sul territorio molisano.
Quella paura di sbagliare, di non fare abbastanza, sicuramente non ci abbandona mai, ma ci aiuta ad andare avanti, sempre, incessantemente. A svegliarci ogni mattino, a guardarci allo specchio e a dirci: torniamo alla nostra battaglia.
 

Antonia De Socio

Responsabile Continuità Assistenziale SNAMI Molise

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