Dottoremaeveroche: resteremo senza Medici?

Nei prossimi 5-8 anni, i pensionamenti priveranno 14 milioni di italiani della figura del medico di famiglia e il prezzo di tale situazione, avverte il segretario Fimmg Silvestro Scotti, lo pagheranno innanzitutto i cittadini.
Con questo titolo, apparso venerdi’ 9 febbraio su tutte le testate di settore e sui maggiori quotidiani italiani, si e’ innescata di fatto una autentica psicosi sorretta e alimentata, vieppiu’,dalle innumerevoli scorribande di opinioni personali apparse su tutti i social.
Che sarebbe arrivata, quella che in ENPAM chiamano gobba previdenziale, lo si sapeva da un pezzo, cosi’ come che ci sarebbero potute essere difficoltà nel ricambio generazionale, per via del numero dei medici con attestato di formazione non eccezionalmente elevato, ma pare ce ne siamo accorti solo adesso con l’incombente minaccia di lasciare un quarto degli Italiani nelle mani di sciamani e fattucchiere.
E i numeri reali dicono che nei prossimi sette anni, a meno di cambiamenti, formeremo circa 8.000 MMG che si andranno ad aggiungere ai circa 10.000 che ancora non sono entrati in convenzione e che quindi sarebbero comunque, a parere di chi scrive, sufficienti perche’ con il massimale a 1500 ci sarebbe la possibilita’ assistere 27.000.000 di pazienti, solo da parte dei neo MMG, senza contare quelli assistibili dagli attuali “minimalisti”, che sono numericamente i MMG piu’ numerosi e piu’ in sofferenza economica e professionale; per ogni “massimalista” a 1500 c’e’ un medico, sottoccupato, a 500 scelte!
Cio’ detto, la reale preoccupazione arriva allora dalle contemporanee dichiarazioni secondo le quali, per ovviare a questa presupposta e futura carenza, si vorrebbe aumentare il massimale a 2000 pazienti da subito con la conseguenza, ovvia, di un peggioramento notevole dell’assistenza per i pazienti e contemporaneamente della qualità di vita e professionale dei Medici perche’, con il massimale a 2000, per ogni massimalista ci sarebbe un medico a zero scelte, ovvero: quando la terapia e’ peggio della malattia.
Molto piu’ logico sarebbe incrementare da subito il numero delle borse di studio per MMG in formazione, casomai con il prospettato aiuto (Social Impact Bond) della Fondazione ENPAM e contemporaneamente rivedere i criteri per l’individuazione e l’assegnazione di zone carenti “reali”.
E allora grandissima attenzione e vigilanza perche’, dalle uova si puo’andare alla frittata ma, dalla frittata non si puo’ tornare alle uova.
Pino De Gregorio
Presidente SNAMI Regione Molise
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