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Modificato il30/10/2012

Enpam, il 31 ottobre ultima chiamata per andare in pensione senza incappare nella riforma

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enpam

enpamIl prossimo 31 ottobre rappresenta l’ultima chiamata per tutti i medici convenzionati che volessero andare in pensione anticipata senza incappare nella riforma dell’Enpam, per la quale è attesa a giorni la definitiva approvazione ministeriale.

 

E’ vero che la riforma prevede una clausola di salvaguardia per tutti coloro che abbiano conseguito i requisiti richiesti (35 anni di contribuzione e 58 anni di età o 40 anni di contribuzione con qualunque età) entro il 31 dicembre 2012, ma fra i requisiti è richiesta anche la cessazione dall’attività convenzionata, e per recedere dal rapporto in convenzione i contratti in vigore richiedono un preavviso di almeno 2 mesi.

 

Ecco perché quanti intendono concludere il loro rapporto entro l’anno debbono
deciderlo entro il 31 ottobre, inviando una lettera raccomandata AR alla loro
Asl di appartenenza e formalizzando le loro dimissioni con decorrenza 1° gennaio
2013 (ultimo giorno di servizio 31 dicembre 2012). A  cosa va incontro chi resta
in servizio? Nulla di grave, a patto che decida di lavorare almeno per un altro
anno: fra 12 mesi circa la pensione ricomincerà infatti a crescere, seppure più
lentamente di prima. Questo infatti è il periodo di tempo generalmente
necessario perché gli effetti negativi dell’aumento dei coefficienti di
adeguamento all’aspettativa di vita vengano controbilanciati dagli effetti
positivi di un anno di servizio in più. Ma ci saranno anche alcuni che non
potranno andare in pensione, neppure accettando la decurtazione prevista: dal
2013, infatti, occorrerà avere 59 anni e mezzo di età con 35 anni di contributi
(e la soglia aumenterà di sei mesi all’anno fino a quando, nel 2018,
occorreranno 62 anni di età), oppure 42 anni di contributi con qualunque età.
Vale dunque la pena di fare in fretta due conti e ragionare sul proprio futuro,
per compiere la scelta più confacente ai propri obiettivi.

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