Il ‘buco’ della sanità molisana di nuovo in cronaca nazionale
Ancora in cronaca nazionale: il “buco” della sanità del Molise finisce sul sito de “L’Unità” e con esso i suoi artefici.
IL DISASTRO DELLA SANITA’
In campagna elettorale si diventa un po’ smemorati e in Molise qualcuno vorrebbe far dimenticare il disastro del deficit sanitario, una voragine che ha inghiottito centinaia di milioni di euro, un’esplosione di spesa che si è scaricata sulle tasche dei contribuenti facendo decollare le addizionali regionali, dall’Irpef, all’Irap alla benzina e chi più ne ha più ne metta e che ha portato a un drastico ridimensionamento dei servizi.
Le cortine fumogene della campagna elettorale hanno troppo spesso lo scopo di diluire le vicende pregresse in una miscela di chiacchiere e propaganda a buon mercato. Così il governatore uscente Michele Iorio, PdL, si ricandida al quarto mandato consecutivo e critica l’opera del commissario governativo (quest’ultimo non esente da errori) dimenticando che lui ha avuto le chiavi del settore per anni.
La gestione della sanità molisana è commissariata dal luglio 2009. Il governo Berlusconi non poteva far finta di niente davanti al pesantissimo deficit accumulato, solo che, per non scontentare i suoi fedelissimi, Berlusconi nominò commissario straordinario lo stesso Michele Iorio. A poco servirono le proteste delle opposizioni sia in Regione che in Parlamento, “Iorio è controllore e controllato” dissero in tanti. Ma lui, il governatore, è rimasto al suo posto sino a metà 2012 nella gestione di un sistema che ha continuato ad accumulare debiti.
Iorio ha aumentato le tasse regionali, ha spremuto i suoi contribuenti come limoni, ma la spesa sanitaria ha continuato a correre veloce incurante delle promesse di riordino. Alla fine il governo Monti, nel luglio dello scorso anno, ha sostituito Iorio con un commissario governativo che ha avviato una cura da cavallo fatta di tagli feroci ai servizi e ai posti letto, con tanto di chiusura di interi reparti ospedalieri, nel tentativo di rientrare da un deficit che, nel 2011, si attestava attorno ai 40 milioni di euro.
La vicenda della spesa sanitaria in Molise è un classico esempio di gestione clientelare e sconsiderata. Una storia ricostruita con grande rigore documentale nel libro “la banda del buco” di Antonio Sorbo (edizione bene comune, 2011) e affrontata in una sezione del volume “il regno del Molise” di Vinicio D’Ambrosio (edizioni il chiostro, 2009). I due autori, con dati precisi e fonti rigorosamente citate, ricostruiscono da diversi punti di vista la parabola della folle corsa della spesa sanitaria.
Tutto ha inizio nel 2000 quando il governo centrale smette di ripianare a piè di lista i deficit delle Regioni e queste non possono più indebitarsi. Iorio, eletto nel 2001, eredita il primo buco di 66 milioni di euro. Per la verità il governatore è stato in sella anche nel biennio ’98 – ’99 e il centrosinistra ha governato solo nel biennio 2000 – 2001. Nei due anni successivi il deficit si tiene “basso”, 28 milioni nel 2002 e 7 milioni nel 2003, ma si somma con quello precedente arrivando a 77 milioni a fine triennio. Negli anni 2004 – 2005 la spesa ha un’impennata pazzesca: prima 82 milioni, poi 135. Nel febbraio 2006 il Consiglio regionale certifica un deficit di 320 milioni di euro al 31 dicembre 2005. La spesa è fuori controllo.
Iorio viene confermato presidente nelle elezioni regionali del 2006. Nel frattempo aumentano i primari ospedalieri e le consulenze esterne; si raddoppiano reparti di “eccellenza” che si rivelano sottoutilizzati; amici e parenti si ritrovano in posti chiave. La “grazia” arriva dal governo di Romano Prodi. Per mettere un freno alla spesa l’esecutivo dell’Unione si impegna a ripienare i deficit in cambio di piani di rientro delle Regioni più indebitate. I tecnici del governo accertano, al 2005, un “buco” da 400 milioni di euro. La somma sarà erogata dallo Stato e nel 2007 tutto si azzera, o almeno così risultava sulla carta.
Invece di imparare la lezione Michele Iorio, al di là dei proclami, lascia che il sistema sanitario molisano continui a macinare debiti raggiungendo i livelli più alti di spesa sanitaria pro capite, con una di crescita del 6,49% contro una media nazionale del 4,48% . A nulla valgono gli allarmi della stampa nazionale specializzata su quanto sta accadendo nel piccolo Molise. D’altronde una regione che conta un dipendente regionale ogni 352 abitanti ha un rapporto talmente ravvicinato con il potere politico che l’interesse collettivo viene ampiamente sopraffatto dagli interessi delle famiglie estese e delle amicizie diffuse. Decolla la facoltà di medicina e Chirurgia, a spese della Regione, e proliferano le convenzioni con le strutture private. Alla faccia dell’impegno al rientro. Al buco di bilancio si aggiunge un paradosso: per avviare l’opera di razionalizzazione della spesa si moltiplicano studi e consulenze sul sistema sanitario.
La situazione torna ad esser ingovernabile con una spesa annua complessiva che sfiora i settecento milioni di euro e un deficit che viaggia al ritmo di trenta milioni l’anno. Il commissariamento del 2009 non produce effetti se non quello di avviare riduzione di posti letto e tagli ai servizi e al personale che tuttavia non incidono nella dinamica strutturale dei costi. Promozioni, incarichi dirigenziali e consulenze proseguono con naturalezza, come documentano i verbali dei tavoli ministeriali di verifica. Il 2009 si chiude con un “buco” di 54,8 milioni. Ad ogni incremento del deficit scattano aumenti fiscali per ripianare i debiti, ma la spesa continua ad essere “sù di giri”. Il 2010 segna un disavanzo complessivo di 64 milioni e nel 2011 questo si assesta a quota 39,4 milioni solo grazie ad una ulteriore impennata delle tasse regionali. Una cifra enorme calcolando l’azzeramento di sei anni prima Nel 2012, come detto, Iorio viene estromesso dalla gestione commissariale, ma ormai la situazione dei conti è drammatica mentre ai tagli per rientrare dal deficit si aggiungono quelli della spending review nazionale. Per la sanità del Molise è il disastro.
Secondo gli analisti il “sistema sanità” gestito dal governatore è stato uno dei principali bacini di voti che gli ha consentito la rielezione per ben tre volte consecutive. In un modo o nell’altro coloro che erano nel suo raggio d’azione sono stati protetti e garantiti dalla bufera della crisi, sino a che non è arrivata la tempesta che ha scoperchiato tutto. Compreso il grande buco della sanità che adesso si vorrebbe diluire e rimuovere nelle fumisterie e nella patacche della campagna elettorale. Fra pochi giorni i molisani decideranno anche del loro futuro.
(da www.unita.it del 18 febbraio 2013)
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