Per la Corte Costituzionale, chiamata a esaminare la legittimità delle norme che hanno imposto il blocco dei contratti e degli stipendi nella Pubblica Amministrazione, il blocco dei contratti e degli stipendi della PA è illegittimo, ma la decisione non è valida per il passato, e questo vale anche per le Convenzioni della Medicina Generale.
E sono proprio i MMG che hanno pagato il prezzo piu’ alto in questi ultimi 6 anni a causa del continuo aumento delle spese di produzione del reddito, della riduzione della detraibilità delle stesse, dell’introduzione di nuove tasse, di adempimenti di legge onerosi e dell’aumento dell’aliquota contributiva ENPAM che ricordiamo aumenterà progressivamente fino al 10%, in ragione dell’1% annuo, nei prossimi dieci anni.
Traduzione: Incassi al palo e spese di produzione fuori controllo uguale redditto netto ridotto all’osso.
Ora non ci sono piu’ scuse, uniamoci al comparto dei colleghi dipendenti e fiato alle trombe dei nostri dirigenti Sindacali.( nota del Presidente Regionale)
Il comunicato dal palazzo della Consulta non lascia dubbi: «La Corte Costituzionale – recita il documento della Corte di sole sei righe – in relazione alle questioni di legittimità costituzionale sollevate con le ordinanze R.O. n. 76/2014 e R.O. n. 125/2014, ha dichiarato, con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza, l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, quale risultante dalle norme impugnate e da quelle che lo hanno prorogato. La Corte ha respinto le restanti censure proposte».
La decisione, come detto, non ha effetto retroattivo: in pratica è stata scongiurata una bomba per i conti pubblici.
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