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Modificato il25/06/2012

Interrogazione del Senatore Lannutti sull’ENPAM

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LEGGE PER LA TRASPARENZA:  PERCHE’ L’ENPAM NON SI ADEGUA ?

Atto n. 4-07762 Pubblicato il 21 giugno 2012, nella seduta n. 749 

LANNUTTI – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute e dell’economia e delle finanze. –

 

Leggi l’atto Originale 

 

Premesso che:

in un comunicato del 10 maggio 2012 l’Enpam dichiara testualmente: «A partire da aprile dello scorso anno la Fondazione ha riportato in casa la gestione degli immobili rinunciando a darla in appalto a gestori privati. L’incarico è stato affidato a Enpam Real Estate srl, di cui Enpam è socio unico e che è presieduta da Alberto Oliveti. Così facendo, nel 2011 la Fondazione Enpam ha già risparmiato 2,5 milioni di euro rispetto all’anno precedente»; tuttavia,……

, pur risultando effettivamente dal mero confronto tra il bilancio consuntivo 2010 e quello 2011 una variazione di spesa per la voce “fabbricati da reddito” da 48,6 a 46,1 milioni di euro (pag. 80 del bilancio consuntivo della Fondazione Enpam 2011), il citato comunicato di cui sopra omette di esporre una serie di informazioni e di dati indispensabili per conoscere il reale andamento della spesa in questione;

infatti, a fronte dell’asserita riduzione di spesa sono significativamente cresciute la spese della Enpam Real Estate per le voci “costo del lavoro”, passata da 187.000 euro del 2010 a 1.087.728 euro del 2011 (pag. 5 del bilancio al 31 dicembre 2011 della Enpam Real Estate e pag. 158 del bilancio consuntivo della Fondazione Enpam 2011) e “costi per servizi”, passati da circa 2 milioni di euro del 2010 a 2,7 milioni di euro del 2011 (pag. 5 del bilancio al 31 dicembre 2011 della Enpam Real Estate- pag. 158 del bilancio consuntivo della Fondazione Enpam 2011);

inoltre, il conto economico preventivo della Fondazione Enpam per il 2012 prevede un accantonamento per la voce “spese per fabbricati da reddito” che supera i 52 milioni di euro, a fronte dei 46 sostenuti nel 2011, circostanza, questa, che fa fondatamente ritenere che la riduzione delle spese per il 2011 sia un dato non strutturale ma solamente congiunturale, derivante dal mero rallentamento delle procedure amministrative di spesa in connessione con lo start up della nuova gestione affidata alla Enpam Real Estate, con conseguente ribaltamento nell’esercizio 2012 di spese che altrimenti sarebbero state sostenute nel 2011;

a ciò si aggiunge un dato ulteriore: la posizione debitoria della Enpam Real Estate si è aggravata dal 2010 al 2011 per quasi 7 milioni di euro per “debiti verso fornitori” (pag. 4 del bilancio al 31 dicembre 2011 della Enpam Real Estate e pag. 157 del bilancio consuntivo della Fondazione Enpam 2011);

è chiaro quindi che l’asserita operazione di risparmio di 2,5 milioni di euro si è tradotta in una mera traslazione di costi dal bilancio della Fondazione Enpam a quello della Enpam Real Estate, dagli esiti alquanto incerti se non probabilmente negativi;

d’altra parte, con la creazione della Enpam Real Estate – che ha autonomia meramente formale, ma costituisce in termini economici solo una divisione operativa della Fondazione – si è anche determinata una artificiosa duplicazione di ruoli e posizioni in capo a componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Enpam, che cumulano anche la carica di componenti del Consiglio di amministrazione dell’Enpam Real Estate e i relativi compensi;

in particolare le spese per gli organi (Consiglio di amministrazione e Collegio sindacale) dell’Enpam Real Estate, come si evince dal consuntivo 2011 della predetta società, sono state pari a euro 1.143.626 a fronte di euro 893.169 dell’esercizio 2010; parallelamente le spese per gli organi della Fondazione, a fronte di euro 3.960.621 risultanti dal bilancio consuntivo 2010, paiono in crescita inarrestabile, in quanto nel 2011 ammontano a euro 4.326.010 (bilancio consuntivo della Fondazione Enpam, pag. 78) e sono stimate in euro 5.310.000 nel preventivo economico per il 2012;

tale dato è ancor più sconcertante se si pensa all’andamento negli anni della spesa in questione: nel 1988 la spesa era pari a 310.900.484 lire, equivalenti a 337.029 euro (dato che tiene conto dell’inflazione monetaria intervenuta nel frattempo); nel 1998 – a poca distanza dalla privatizzazione avvenuta nel 1995 – la spesa era di 1.859.435.575 lire, equivalenti a 1.304.112 euro (dato anche questo che tiene conto dell’inflazione monetaria intervenuta nel frattempo);

oltre alla duplicazione artificiosa di incarichi, sussistono casi come quello del dentista Pietro Malagnino, vicepresidente dell’Enpam, che cumula anche la carica di Vicepresidente dell’Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) e soprattutto di componente del Consiglio di amministrazione di Enel Green Power, titolo al quale la Fondazione partecipa con un investimento di 100 milioni di euro e registra una perdita, ai valori di borsa del 20 giugno 2012, di oltre 25 milioni di euro;

né d’altra parte l’andamento gestionale dell’Enpam, anche alla luce delle recenti iniziative della magistratura penale, pare giustificare tale generosità degli organi nei confronti di se stessi,

si chiede di sapere:

quali componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio dei sindaci della Fondazione Enpam risultino cumulare con tale carica quella di componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio dei sindaci dell’Enpam Real Estate e quali importi ciascuno di essi abbia percepito per tali incarichi;

se tra tali componenti risultino esservi anche quelli di nomina ministeriale;

se, oltre al caso di Malagnino, risultino sussistere altre situazioni di cumulo di incarichi in società per azioni partecipate dagli enti privatizzati, e quale sia l’entità dei compensi percepiti dagli stessi;

se il Governo intenda assumere iniziative di indirizzo nei confronti degli enti previdenziali privatizzati volte a garantire una policy in merito alle duplicazioni di incarichi e agli incarichi plurimi rivestiti dai componenti degli organi di vertice degli enti di cui si tratta, anche attraverso la pubblicazione di una banca dati che permetta agli iscritti alle casse di previdenza privatizzate di conoscere l’esatta entità dei compensi erogati ai componenti degli organi stessi;

quali iniziative intenda assumere, anche attraverso i componenti di nomina ministeriale del Consiglio di amministrazione e del Collegio di sindaci della Fondazione Enpam, per assicurare che i processi di comunicazione istituzionale avvengano nel rispetto della trasparenza,
completezza e correttezza dell’informazione ai propri iscritti.

     

 

 

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