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Modificato il24/09/2012

Intervista al Prof. Giansalvo Sciacchitano sul caso ENPAM

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enpamSi agitano le acque dopo il defenestramento operato dall’Ente, ma soprattutto dopo la lettera di difesa del Professore e della richiesta di chiarimenti firmata da un gruppo di Presidenti di Ordine. L’Enpam accusa Sciacchitano di comportamento incoerente ed il Professore si difende:


Sciacchitano, ha letto quello che dice l’ente di previdenza?
Contesto tutto, io non ho ritirato nessuna firma . La verità è che mi hanno messo sotto tiro perché sono un “pierino”, ho detto cose scomode su parecchie cose, come quando invitai tutto il cda a rendere
pubblici i nostri compensi. Ma non me ne pento.

D’accordo, ma allora perché quelle accuse?
Mi hanno teso una trappola. Torniamo a un anno fa: è aprile, girano voci di una relazione dell’advisor critica verso la gestione del patrimonio. Io e un collega, allora, inviamo tre lettere alla presidenza nelle quali chiediamo delucidazioni, tra il 6 e il 28 di quel mese. Non riceviamo nessuna risposta, anche se in quel periodo il cda si è riunito due volte. Risultato, decido di firmare l’esposto avanzato sullo stesso tema da cinque presidenti Omceo.

Lei chiama in causa l’Enpam, ma a quanto risulta la sua esclusione è stata decisa dalla consulta del fondo specialisti esterni…
Pochi giorni dopo l’esposto ricevo una lettera dalla consulta nella q u ale si chiedono ragguagli sulla mia firma. Passa un mese e la consulta vota la sfiducia nei miei confronti, motivata proprio dall’adesione all’esposto. Il problema però è che l’atto è illegittimo, perché il regolamento non prevede la revoca dei rappresentanti.

Quindi lei rimane nel cda…
Sì. E arriviamo a marzo di quest’anno: la consulta si riunisce ancora, con un’autoconvocazione anch’essa illegittima perché motivata dalla mancanza di un suo rappresentante nel cda dell’Enpam. Falso, ci sono io perché la revoca dell’anno prima non era valida. Chiedo la nomina di un gran giurì per dirimere la questione, loro rispondono rivolgendosi a un comitato di saggi tra i quali anche persone senza preparazione giuridica. E il comitato conferma la revoca. Finché, nei giorni scorsi, il cda ratifica la decisione e provvede alla mia sostituzione.

E lei che farà?
È ovvio che ricorrerò, lo sanno ma poco importa: su tali questioni l’Enpam è un ente di diritto privato, passerà qualche anno prima che si arrivi a sentenza. Otterrò certamente un risarcimento, che verrà pagato con i soldi degli iscritti, ma nel frattempo loro avranno portato a termine la legislatura. Io però non mi arrendo: mi rivolgerò ai Ministeri vigilanti, il regolamento e lo statuto sono stati violati e i dicasteri non possono fare finta di niente. Continuo a fare il “pierino”, non mi arrendo».

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