Dott. Sergio Venturi Assessore alla Sanità Regione Emilia Romagna
Dott.ssa Kyriakoula Petropulacos Direttore Generale Salute Regione Emilia Romagna
Alle Direzioni Generali e Sanitarie Aziende Usl della Regione Emilia Romagna
Agli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri Regione Emilia Romagna
p.c. Al Ministro della Salute, Alle Organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medica, Alle Organizzazioni Sindacali della Medicina Convenzionata, agli iscritti
OGGETTO: Procedure infermieristiche 118 – Contenuti della “Formazione a Distanza”
In data odierna sono giunte alla scrivente O.S. diverse segnalazioni relative alla ricezione da parte dei Medici dell’Emergenza, di credenziali per eseguire una “Formazione a Distanza” preparata dal 118 regionale in ordine alle procedure infermieristiche elaborate a partire dalle linee guida regionali.
Come è noto, la tematica è stata fatta oggetto di molteplici perplessità su aspetti sia formali che sostanziali sollevate da parte anche di Ordini dei Medici della Regione, con espressione anche di pareri contrari su specifiche indicazioni.
Tralasciando il fatto che in diverse Aziende Sanitarie i medici lamentano difficoltà nell’accesso alla formazione, anche dovuta a commistione e sbilanciamento tra figure, la ricezione di dette credenziali FAD ha destato preoccupazione e conferme rispetto alle obiezioni sollevate sulle “Linee Guida Regionali”.
In primo luogo appare quanto meno “strano” come non siano identificabili (nemmeno dopo ricerca specifica) i riferimenti e nominativi dei componenti del “Sottogruppo di Lavoro Regionale, Algoritmi Infermieristici Avanzati.” cui è genericamente imputata la mail di invio delle credenziali, così come rimane ignota l’identità del generico “tutor” con cui è prevista la possibilità di interagire tramite messaggistica non istantanea all’interno della piattaforma.
Dopo questo primo passaggio, riteniamo che esistano serissimi problemi in merito alla sostanza delle procedure presentate che confermano i timori interpretativi delle linee guida regionali.
Come si può leggere nelle varie matrici delle responsabilità, all’infermiere vengono addossate quasi tutte le incombenze ed il medico rimane solo occasionalmente coinvolto. Il Medico diventa in queste procedure un “collaboratore dell’ infermiere”. Ancor di più risulta irricevibile la dicitura prevista dalle matrici di responsabilità in cui si legge: “Valuta sempre in condizioni di criticità la possibilità di chiedere il mezzo di soccorso con medico, il contatto telefonico e/o in telemedicina segnalato nell’algoritmo con la casella gialla bordata di rosso”.
Tale metodologia viene riproposta in altre pagine di questa “formazione a distanza”, che prevede tra le altre cose anche azioni estranee e ulteriori rispetto le previsioni contenute nelle linee guida regionali (es.la somministrazione di farmaci soggetti a prescrizione medica limitativa, con tecniche e modalità “off lable” e le conseguenti implicazioni medico legali) nonche’ matrici di responsabilità nelle quali la figura medica già prevista nelle linee guida regionali viene totalmente estromessa.
La sostanza della filosofia di procedure e matrici così concepite è per noi irricevibile e presenta caratteri contrastanti con la deontologia professionale.
In pratica si sostiene, come temevamo, che l’azione della procedura infermieristica sia concepita come azione sostitutiva (o potenzialmente sostitutiva) e non anticipatoria e integrativa dell’intervento medico. Quest’ultimo infatti, viene degradato ad intervento opzionale sulla base di autonome e discrezionali valutazioni dell’infermiere.
Ma la discrezionalità dell’operatore non medico non era stata assolutamente esclusa nelle premesse della Delibera di Giunta Regionale?
Citando un esempio per tutti, ecco cosa sarebbe previsto nella declinazione pratica dell’algoritmo di gestione dell’arresto Cardiaco non traumatico (adulto e pediatrico):
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