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Primo giorno senza USCA: il Molise ha una risorsa in meno contro il Covid

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Il Molise è una delle poche Regioni d’Italia in cui, proprio da oggi 1° luglio, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) hanno chiuso i battenti.

Si tratta di una notizia che tutti noi ci saremmo augurati fosse stata legata alla diminuzione dei casi e all’allentarsi della morsa del Covid-19. Ebbene, la situazione attuale è esattamente opposta: stiamo assistendo, nelle ultime settimane e ancora di più negli ultimi giorni, ad un aumento esponenziale dei contagi.

Da maggio 2020 le USCA hanno gestito quotidianamente l’assistenza pazienti Covid positivi tramite colloqui telefonici quotidiani, visite domiciliari periodiche, terapie monoclonali e antivirali: un lavoro eccezionale che ha consentito di allentare il carico sugli ospedali nei periodi più bui della pandemia.

La chiusura delle USCA lascia quindi la nostra Regione in una situazione di sconcerto e incertezza, in primis per i pazienti, ancora troppo numerosi e destinati probabilmente ad aumentare, ma anche per i colleghi del ruolo unico di Assistenza Primaria, i Pediatri di Libera Scelta, i medici del 118, che in questi mesi hanno collaborato con i medici delle USCA e hanno potuto contare sul supporto di squadre dedicate, attive 7 giorni su 7.

Da oggi, a meno di un augurabile ripensamento, la gestione dei pazienti positivi al Coronavirus ricadrà su medici di Medicina Generale già oberati di lavoro e, inevitabilmente, sulla Continuità Assistenziale, sul servizio di Emergenza Territoriale e sugli ospedali, con un certo passo indietro rispetto all’inizio dell’emergenza.

Chiediamo quindi urgentemente all’azienda sanitaria di conoscere i percorsi pianificati per la gestione del paziente covid-19 positivo sul territorio.

Richiesta programmazione sanitaria territoriale per la gestione del paziente covid-19 positivo

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