Ennesima bocciatura per il presidente-commissario ad acta, Paolo Frattura sulla sanità. Il tavolo tecnico, riunitosi questa mattina a Roma, ha messo alle strette il governatore che deve ancora spiegare come intende coprire i 210 milioni di euro di debiti contratti dalla Regione negli anni passati.
Il nodo della discussione con i ministeri di Economia e Salute è tutto qui. A Frattura è stato chiesto anche di migliorare il piano operativo, dicendo che tutto sommato l’impianto generale va bene, ma c’è da integrare e chiarire in che modo riporterà i conti in ordine. In caso contrario la richiesta di commissariamento del commissario sarebbe pronta a partire.
Il subcommissario Nicola Rosato, che assieme al dirigente Antonio Lastoria ha preso parte al tavolo Massicci, è lapidario: «La riunione è terminata poco fa – dice attorno alle 13 – e l’esito non è affatto positivo.
Dal 2007 i molisani si ostinano a non capire che devono cambiare la situazione anche attraverso l’elezione di chi li rappresenta».
Sulla questione del ricorso del comitato Ss Rosario di Venafro che sarà discusso il 3 luglio, lo stesso Rosato spiega: «Abbiamo informato l’Avvocatura dello Stato di far presente al Tar che i comitati civici non hanno titolo ad interferire con decisioni come quelle di cui si sta discutendo. Più si rinvia e più aumenterà il debito, anche i giudici dovrebbero rendersi conto che ritardare le decisioni non fa bene al Molise perché ritarda le azioni di riordino»
Primonumero
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