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Sperimentazione Case di Comunità: il sindacato favorevole, ma ora è fondamentale chiudere l’Accordo Integrativo Regionale

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Campobasso, 5 maggio 2025

Il Sindacato SNAMI Molise, esprime la propria posizione in merito al Decreto Commissariale n. 86/2025 che avvia la sperimentazione delle Case di Comunità sul territorio regionale.

 

Federico Di Renzo, presidente SNAMI Molise:

«Abbiamo già espresso in sede di comitato aziendale e regionale la nostra posizione favorevole alla sperimentazione delle Case di Comunità. È un passo importante per avvicinare i servizi ai cittadini e iniziare a costruire una rete territoriale moderna e integrata. Tuttavia, sottolineiamo che è fondamentale concludere finalmente l’Accordo Integrativo Regionale (AIR), atteso da oltre diciott’anni. Senza questo strumento, qualsiasi sperimentazione rischia di restare una soluzione temporanea, mentre il sistema ha bisogno di regole consolidate e di prospettiva per i professionisti e i cittadini».

 

Antonia De Socio, segreteria organizzativa:

«L’Accordo Integrativo Regionale non solo darebbe una cornice normativa certa alla sperimentazione in corso, ma permetterebbe anche la piena e corretta applicazione del DM 77/2022, che disegna il futuro dell’assistenza territoriale. La mancanza di un AIR aggiornato penalizza sia i medici che i pazienti, frenando l’innovazione organizzativa e la qualità dei servizi erogati».

 

Enzo Colacci, consigliere:

«Oltre all’aspetto normativo, la chiusura dell’Accordo è cruciale per migliorare le condizioni lavorative di tutti i medici del territorio. Senza un nuovo AIR non si possono sbloccare risorse, definire percorsi professionali chiari e garantire una migliore organizzazione del lavoro. È il momento di dare risposte concrete alla medicina generale e ai cittadini molisani».

 

SNAMI Molise ribadisce quindi il proprio spirito collaborativo e la disponibilità a proseguire il confronto con la Regione e l’ASReM, ma sollecita un’accelerazione urgente nella chiusura dell’Accordo Integrativo Regionale per consolidare e rendere sostenibile l’evoluzione dell’assistenza territoriale.

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