MEDICINA PENITENZIARIA E CORONAVIRUS: “ARMATECI E PARTIAMO”
Roma 19 Marzo 2020. La Situazione nelle carceri Italiane, dice Pasquale Del Greco, responsabile nazionale SNAMI Medicina Penitenziaria vive già una sua criticità in tempi di ordinaria amministrazione per motivi storici quali sovraffollamento delle carceri, rischi di aggressione fisica e rischi biologici per il personale sanitario.
In corso di pandemia da Coronavirus la situazione è diventata drammatica e pericolosa tanto da mettere a rischio l’incolumità fisica del personale medico. I recenti episodi in varie carceri Italiane di violenza ed evasioni di molti detenuti ne sono la testimonianza e il nostro timore è che tali fenomeni possano ripetersi in maniera anche più pesante. Come Medici penitenziari, continua e conclude Del Greco, siamo sforniti dei dispositivi di protezione personale, non abbiamo lo spazio per l’isolamento sanitario dei casi sospetti, non abbiamo i tamponi.
Un vero e proprio “stare in trincea con le scarpe di cartone e i fucili di latta”. Chiediamo a gran voce i DPI, i tamponi da eseguire sui detenuti sospetti e soprattutto un controllo severo ed efficace sui detenuti che fanno ingresso dalla libertà, possibili veicoli del virus verso la comunità carceraria, così come il blocco totale dei trasferimenti dei detenuti da un istituto penitenziario ad un altro.
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