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Modificato il08/02/2012

Comunicato Stampa Consultore ENPAM Molise

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enpam

 

 

 

 

La Riforma del Fondo di Medicina Generale

 

 

Le recenti disposizioni contenute nel famigerato comma 24 dell’articolo24 del cosiddetto decreto “Salva-Italia”, come ormai tutti sapranno, hanno imposto a tutti gli Enti previdenziali privati il rispetto della stabilità delle gestioni basata sull’equilibrio finanziario tra entrate contributive e spesa pensionistica riferito ad un arco temporale di 50 anni escludendo da questo computo l’apporto finanziario del patrimonio. Gli Enti che entro il 30 giugno prossimo non metteranno in atto i provvedimenti atti a consentire il rispetto di tali requisitisi troveranno costretti ad adottare a partire dal 1 gennaio 2012 il regime contributivo per l’erogazione delle proprie pensioni ed a imporre un contributo di solidarietà dell’1% per il 2012 e 2013 a carico………..

 dei propri pensionati.

Già la legge finanziaria 2007 ed il successivo decreto ministeriale 29 novembre 2007stabilivano l’obbligo di una stabilità a 30 anni e di realizzare proiezioni attuariali sui 50 anni, ma fino ad oggi ENPAM non aveva messo in atto alcun provvedimento (se non un minimo incremento dell’aliquota contributiva dal 15 al 16,5% realizzata con l’ACN del 2009) che ci consentisse di ottemperare a queste a queste disposizioni di legge, tenendo conto che gli ultimi studi attuariali del 2009 ci attribuivano una stabilità del nostro fondo dei Medici di Medicina Generale riferita al saldo previdenziale (quello cui fa riferimento il decreto Monti) fino al 2020.

Ora l’Ente si trova costretto ad adottare in tutta fretta misure drastiche per recuperare quanto non è stato fatto negli ultimi quattro anni ed i principali provvedimenti allo studio e presentati alla Consulta il 19 Gennaio u.s. sono:

 

1.      Innalzamento graduale dell’età di vecchiaia, come di seguito indicato:

 

Fino al 31.12.2012

2013

2014

2015

2016

2017

Dal 2018 in poi

65 anni

65 anni e

6 mesi

66 anni

66 anni e

6 mesi

67 anni

67 anni e

6 mesi

68 anni

 

2.      Incremento dell’aliquota contributiva con la seguente gradualità:

–     Medici di Medicina Generale: 16,5% fino al 31.12.2014, nel 2015 aumento dello 0,5% e dall’1.1.2016 aumento di un punto percentuale per ciascun anno fino al 26% (2024);

–     Pediatri: 15% fino al 31.12.2014, dall’1.1.2015 aumento di un punto percentuale per ciascun anno fino al 26% (2025);

 

3.      Utilizzo di un coefficiente di rendimento da applicare al compenso medio annuo per:

–     Medici di Medicina Generale pari all’1,4% dal 2013 in poi, in luogo dell’attuale 1,5%;

–     Pediatri, a partire dal 2013, calcolato in proporzione all’aliquota di contribuzione sino a raggiungere l’1,4% dal 2017 in poi;

–     Transitati alla dipendenza: a partire dal 1° gennaio 2015, in proporzione all’aliquota di contribuzione pro tempore vigente per gli Specialisti ambulatoriali convenzionati, sino a raggiungere il 2,30% nel 2023, in luogo dell’attuale 2,90%.

    

4.      Mantenimento della pensione di anzianità

al raggiungimento dei 58 anni di età e 35 anni di contribuzione e 30 anni dalla laurea, ovvero al raggiungimento dei 40 anni di anzianità contributiva con qualunque età anagrafica e 30 anni dalla laurea, con l’applicazione dall’1.1.2013 di coefficienti di adeguamento all’aspettativa di vita per anticipo della prestazione rispetto al requisito di vecchiaia vigente nell’anno, riportati nella seguente tabella:

 

COEFFICIENTI DI ADEGUAMENTO

 

(in percentuale) 

Età all’uscita

Età di vecchiaia

65

(Reg. attuale)

65(*)

66(*)

67(*)

68(*)

55

-25,31

-28,45

-31,21

-33,96

-36,70

56

-23,73

-26,32

-29,16

-32,00

-34,82

57

-21,66

-24,06

-26,99

-29,92

-32,82

58

-1
9,46

-21,67

-24,70

-27,71

-30,71

59

-17,14

-19,14

-22,26

-25,37

-28,47

60

-14,69

-16,44

-19,66

-22,88

-26,08

61

-12,08

-13,56

-16,90

-20,23

-23,54

62

-9,33

-10,50

-13,96

-17,40

-20,83

63

-6,40

-7,24

-10,82

-14,39

-17,94

64

-3,30

-3,74

-7,45

-11,16

-14,84

65

-3,86

-7,71

-11,54

66

-4,00

-7,98

67

-4,15

                (*): applicate le probabilità di eliminazione per morte ricavate riducendo opportunamente le probabilità di morte della popolazione italiana 2007 (fonte ISTAT – Annuario Statistico Italiano 2010) in base all’esperienza relativa alla collettività in esame per gli anni 2006-2009: la percentuale di abbattimento è diversa per età e mediamente del 45% circa per i maschi e del 34% per le femmine (cfr. Bilancio tecnico al 31.12.2009 redatto il 30.11.2010).

 

5.      dall’1.1.2013, per coloro che a detta data hanno almeno 50 anni di età, calcolo della retribuzione media annua base, utile ai fini del calcolo della pensione, sui compensi percepiti dall’iscritto, rivalutati dall’1.1.2013 in base al 75% (in luogo dell’attuale 100%) dell’incremento percentuale dell’indice ISTAT (nel rispetto del principio del PRO-RATA);

 

6.      dall’1.1.2013 applicazione di una maggiorazione del 20% dell’aliquota di rendimento pro-tempore vigente, per ogni anno di permanenza in attività oltre l’età di vecchiaia, in luogo del’attuale 100%.

 

 

Tali provvedimenti però sembrerebbero in grado di garantirci una stabilità a 50 anni solo del cosiddetto “saldo corrente” che tiene conto anche degli utili derivanti dal patrimonio. Se invece andiamo a considerare il “saldo previdenziale” (contributi versati-pensioni erogate)  previsto dal decreto Monti la curva tendenziale di stabilità del nostro fondo si negativizzerebbe per 7 anni dal 2028 al 2033. Quindi di fatto neppure questi drastici provvedimenti potrebbero consentirci di ottemperare appieno a quanto previsto dal decreto Monti. La soluzione del problema allora non può che diventare politico-sindacale e saranno quindi i sindacati a dover cercare di tirar fuori le castagne dal fuoco ad una amministrazione previdenziale che in questa vicenda ha accusato imperdonabili ritardi. Non vorremmo però mai che la dovuta difesa da parte dei Medici delle loro “sudate” pensioni si potesse trasformare in un incondizionato plebiscito a favore dell’attuale gestione previdenziale non del tutto scevra da colpe proprie.

Aggiungo, ed e’ agli atti ed ai verbali della Consulta, che mi sono fermamente dichiarato contrario

soprattutto agli art.1, 4 e 5 poiche’ sarebbero veramente vessatori ed iniqui e decurterebbero le prestazioni della platea dei Medici in maniera inaccettabile, occorre una rimodulazione delle proposte.

 

 BILANCIO: Consuntivo 2011 e Preventivo 2012 

 

Sempre il 19 Gennaio c’e’ stata la presentazione alle Consulte del Bilancio Consuntivo 2011 e di previsione 2012 del nostro Ente pensionistico. Come rappresentante dei Medici Molisani per la Medicina Generale sento il bisogno, in ottemperanza al mandato ricevuto, di manifestarVi quelle che sono le osservazioni da me avanzate in sede di Consulta.

Il bilancio 2012 ad una prima valutazione mostra un preventivo economico sicuramente positivo in quanto presenta un avanzo di 1120 milioni di euro a fronte degli 891 di quello del 2011, ma se andiamo a valutare più nel dettaglio le voci che lo costituiscono si evidenzia come per ben 200 milioni questo derivi da entrate straordinarie (plusvalenza su vendita di immobili) ovviamente non attribuibili all’esercizio in esame. L’attivo così riconsiderato si abbassa quindi a 920 milioni. Se poi si vanno a fare i dovuti correttivi relativi a entrate straordinarie  e rettifiche di valore di attività finanziarie (in pratica svalutazioni)  dell’esercizio precedente, i due bilanci nelle loro cifre finali diventano sostanzialmente sovrapponibili ed in questa equivalenza  si evidenzia ancora una volta l’atavico problema della bassa redditività del nostro patrimonio che a fronte di un ammontare globale di circa 11.5 miliardi di euro assicura una rendita di 169 milioni di euro pari a
una redditività del 1.47%, francamente piuttosto scadente.

Entrando più nel merito delle singole gestioni si evidenzia come quella immobiliare sia talmente improntata alla prudenza da far trascrivere a bilancio entrate per 570 milioni di euro a fronte di stime su potenziali vendite di immobili per 770 milioni, mentre per quella mobiliare tale prudenza non traspare tantochè si riportano a bilancio valori nominali di BTP, con i relativi scarti positivi all’attivo, anche quando il valore di mercato degli stessi titoli dal luglio del 2011 ha svalutato di circa il 25%, ma ci viene spiegato che a norma di legge questa è la corretta rappresentazione.

Sta di fatto che questa apparente diversa propensione verso i due comparti si rinviene anche nel piano degli investimenti nel momento in cui a fronte di risorse complessive per il 2012 di circa 2 miliardi da investire si effettua apparentemente una salomonica divisione a metà destinando 1 miliardo a investimenti immobiliari e 1 miliardo a investimenti mobiliari. Peccato che la composizione dei 2 miliardi di risorse derivi per 570 milioni dalla vendita di immobili, per 500 milioni da mancati investimenti di fondi dell’esercizio precedente già destinati al settore immobiliare nel 2011, per 900 milioni da avanzo previdenziale  e solo per 80 milioni da titoli in scadenza del settore mobiliare.  Ciò significa in pratica che 1070 milioni provengono già dal settore immobiliare  ed in questo vengono reinvestiti, mentre i “soldi nuovi” provenienti dai contributi dei medici vanno tutti investiti nel settore mobiliare insieme a quella minima componente derivante dai titoli in scadenza. Così facendo alla fine del 2012 noi avremo sbilanciato di un ulteriore miliardo il patrimonio del nostro Ente verso il settore di quei titoli mobiliari che in un recente passato ci hanno dato tanto da parlare.

Ma cio’che appare  incredibile e’ che, alla data di compilazione del Bilancio e cioe’ circa Ottobre 2011, si confessa candidamente che manca almeno per il momento una definizione della Assett Allocation per il 2012.

 

Nel frattempo colgo l’occasione per informarvi che e’ mia ferma intenzione tenere dei seminari, nei prossimi mesi e con l’ausilio dei rispettivi Ordini Provinciali , nelle due Province Molisane per portare a Voi tutti lo stato dell’arte di una riforma cosi’ importante e soprattutto per raccogliere tutti i suggerimenti da rappresentare in Consulta.

 

Dott. Giuseppe de Gregorio

Rappresentante Regionale nel Comitato Consultivo ENPAM per la Medicina Generale

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